Il Bramante

Il Bramante

 

Il Bramante (alias: Marco Noviello 1981), opera ad Albinea dove fonda nel 2010 OOOPStudio assieme ad Alessandro Grisendi creando, a fianco di differenti realtà artistiche a livello internazionale, progetti per il teatro, per la musica, festival e performance.
Dalla scultura al video la connessione che si presenta come sogno.
Il tentativo di suggestione è questo: originando da materie prime e forme essenziali che ricompongo formando altro e assumendo, nella forma del sogno, il desiderio non solo di sembrare, ma di essere qualcosa d’altro, stratificando materie e visioni l’opera muta continuamente il proprio aspetto per mantenersi in una rivoluzione perenne ed eternamente vitale, inestinguibile.
Partendo quindi da materie povere, destinate al macero, utilizzando scarti come base, cerco di dar loro una nuova forma, colore e peso: una materia diversa che cambi continuamente nel tempo e inducendo un ulteriore rivoluzione mescolandole con il video, ricomponendole tra di loro, integrandole tramite la progettazione al contesto in cui son poste. A volte diventano soggetti, a volte sfondi, ma comunque co-protagonisti di una narrazione; trasponendo i soggetti che da scultorei diventano eterei componenti di un sogno, di un viaggio all’interno dell’animo umano. Ed è quindi da questa bramosia di ingannare, stratificando le materie e la fantasia delle visioni che si permette all’opera di poter cambiare ancora di aspetto per mantenerla in una condizione perennemente vitale.
In questo, l’approccio scenografico è ben oltre la frivola decorazione, ma si ricerca un’esperienza visiva e tattile nella quale è bene lasciarsi sprofondare tra le superfici ruvide, nell’alternanza delle forme morbide e pungenti, dove l’incontro con la materia è un incontro primitivo con le proprie sensazioni, primo luogo di conoscenza del mondo. E mentre si fa esperienza dell’opera, come del reale, continua il gioco della rappresentazione.

testo di Silvia Nonaizzi

L’atto del plasmare condensa in sé tutto il lavoro dell’artista in un’opera in cui ancora contano il materico e la materialità, in cui ogni sostanza è impastata fino all’imbroglio della trasformazione di un sogno che assume fattezze tangibili. Partendo dalla materia prima e da forme essenziali, Il Bramante ferma il flusso onirico, ne congela una visione o ne condensa molte trasformando l’astratto inafferrabile in qualcosa di palpabile: è una manipolazione di idee in cui il fare garantisce l’esistenza corporea di un miraggio. La sostanza prende forma e si concretizza tramite la mano dell’artista illusionista che ne altera l’essenza conferendo un nuovo aspetto, inedite e destabilizzanti sembianze.
Il concetto di materia e l’utilizzo che l’artista ne fa sono tutt’altro che irrilevanti: i materiali poveri, scarti destinati al macero, sono la base di partenza a cui le mani daranno nuova forma, colore e peso creando narrazioni. Le superfici ruvide si alternano a morbide curve, dettagli sferzanti creano ombre fendendo la luce.[ materia:
/ma·tè·ria/
sostantivo femminile
Entità provvista di una propria consistenza fisica, dotata di peso e di inerzia, capace di adeguarsi a una forma; concepita di volta in volta come sostrato concreto e differenziato degli oggetti o delle sostanze o come principio considerato passivo nei confronti della “forma” o antagonisticamente contrapposto allo “spirito”. ]Ed è quindi da questa bramosia di ingannare stratificando materia e visione che l’artista mistifica le forme e crea illusioni, concedendo all’opera un mutamento perpetuo che la mantiene in una condizione perennemente vitale. La creazione non è mai definitiva: è completa ma non finita poiché le è ancora concesso di cambiare. Gli effetti del tempo su elementi suscettibili al suo trascorrere operano una rivoluzione incessante e donano vita eterna.[visione:
/vi·ṣió·ne/
sostantivo femminile
1. Percezione degli stimoli luminosi
2. Idea, concetto, quadro.]

Questo avvilupparsi tra materia e sogno trova la propria dimensione nello spazio virtuale che, paradossalmente, rende fattuale l’onirico consacrando la visione tramite il visivo. Il video è documentatore e opera stessa che ritrae i soggetti, le inedite forme, e crea la trama del sogno; non è solo un mezzo che registra, ma un protagonista di questo gioco dell’eternità: dopo il divenire della materia, c’è il movimento e, ovvia conseguenza, l’infinita riproducibilità. Ecco il segreto di vita eterna: fisico e virtuale coesistono continuamente nell’opera del Bramante.