Aldo Giovannini-Antonella Giannone-Sergio Poddighe-Il Bramante-Unica-Konrad Hofer

 

Aldo Giovannini-Antonella Giannone-Sergio Poddighe-Il Bramante-Unica-Konrad Hofer

in mostra fino a Febbraio 2025

 

 

Pubblichiamo alcuni stralci di un intervista del 2022 di Maria Carmela Torchi su Il Domani Ibleo. Dopo tre anni di attività alcune cose sono cambiate, nuovi contatti, collaborazioni, produzioni. I punti fondamentali pero’ restano .

Modica, intervista ad Alberto Sipione ideatore di A/telier: luogo di incontro tra artisti e territorio, al quartiere di Via Pizzo

Modica Alta è formata da un insieme di luoghi che la rendono unica, alcuni sono visibili altri nascosti, luoghi che sanno accoglierti e regalarti un’emozione, come quello che abbiamo trovato in Via Pizzo al civico 42.

Suonando al portone di quella che apparentemente sembra un’abitazione privata si viene catapultati all’interno di una galleria d’arte, un luogo anzi un non luogo, come ama definirlo il suo ideatore, dove si creano delle situazioni.

Ad accoglierci Alberto Sipione, siracusano di nascita, modicano d’azione perché come accade a molti quando scopri Modica, e soprattutto la sua parte più vera e autentica, non puoi non innamorartene.

Alberto, che di professione fa l’infermiere, ha voluto così creare l’A/telier, questo il nome del luogo di cui vi stiamo parlando, proprio nel quartiere più vero di Modica Alta, il Pizzo ma anche quello, per certi versi più abbandonato, accogliendo nello spazio, realizzato all’interno dell’androne della sua casa, artisti emergenti del territorio e artisti affermati provenienti da ogni parte del mondo per dare la possibilità a tutti di fruire dell’arte. Una passione la sua affinata nel tempo grazie alla possibilità di conoscere più da vicino questo mondo.

 “Il mio migliore amico di vent’anni è un gallerista di Basilea, con cui negli anni ho collaborato, ed ho avuto modo di guardare come funzionava questo mondo e quindi ho voluto realizzare questo spazio, che non voglio chiamare semplicemente galleria, perché è qualcosa di diverso qui si creano situazioni, e la situazione è qualcosa di spontaneo che si crea senza alcun programma. E questo luogo è ideale per realizzare queste situazioni. Qui mi sono sentito accolto e ho capito che era necessario creare qualcosa lungo questo percorso che dalla Chiesa di San Giovanni porta al Pizzo e che ogni giorno viene attraversato da tanti turisti, ho voluto dare un contributo per animare la strada. Per me è molto importante creare un contatto tra gli artisti, me ed il territorio, la gente che sta fuori, non mi interessano le grandi mostre all’interno di un museo dove non c’è scambio con le persone. Il rapporto tra l’artista e il pubblico è importantissimo e credo fortemente che l’arte debba essere accessibile a tutti. Purtroppo, bisogna inculcare nella gente che acquistare un’opera d’arte è fare un investimento che può essere lasciato in eredità mentre spesso si preferisce acquistare allo stesso prezzo un bene che poi si consuma, come un paio di scarpe o una borsa”……….

 

 

Perché fai tutto questo?

Ti potrei rispondere in modo banale, che bisogna sempre vivere le proprie passioni nella vita. Per la mia vita l’arte, la creatività, fare rete è un tentativo di integrare tutto ciò nella vita quotidiana ma anche per il superamento della vita quotidiana che è dettata da tempo per lavorare, ma anche da tempo libero che in realtà fa parte indirettamente della produzione lavorativa. I programmi del tempo libero valgono per tutti non c’è la possibilità di sviluppare la propria creatività, è difficile. Quindi il mio obiettivo è quello di creare qualcosa di diverso ma in semplicità, senza dover chissà inventare o progettare cosa, con quello che hai a disposizione e soprattutto con il coinvolgimento delle persone che vivono in questo quartiere e che sono le prime a sostenermi, a ringraziarmi per aver realizzato qualcosa di nuovo, che fa rivivere il quartiere, questo per me significa aver centrato l’obiettivo, essere riuscito a rendere l’arte qualcosa accessibile a tutti.”